Per il momento slitta l’incarico al professore Giuseppe Conte indicato da Lega e M5s per presiedere il nuovo governo. Nell’attesa rispunta l’ipotesi Di Maio premier ma Salvini frena: “Ribadiamo il no”.
Il Colle dunque prende tempo. Il presidente Sergio Mattarella, molto attento alla questione conti pubblici e al ruolo determinante del primo ministro che non deve essere solo un semplice esecutore, prima ha voluto consultarsi coi presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, mentre in Parlamento prevale la sensazione che si possa andare verso il ritiro di Conte e a un cambio in corsa del premier e il nome più gettonato torna ad essere Di Maio. E non è da escludere che il capo dello Stato abbia discusso proprio di questo con i presidenti delle Camere. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che sul pentastellato grava sempre il veto di Salvini che non sembra minimamente intenzionato a cedere.
Così in queste  ore che precedono la decisione del Presidente della Repubblica sul nuovo governo e dopo la serie di polemiche sul curriculum di Giuseppe Conte, candidato a Palazzo Chigi per guidare un governo giallo-verde, nonché il presunto vertice in un luogo segreto tra Di Maio, Salvini e forse con lo stesso  Conte, il percorso verso il conferimento dell’incarico sembra avere una battuta d’arresto. Infatti  potrebbe non essere neppure oggi il giorno tanto atteso, ossia in cui Mattarella finalmente conferirà il mandato.
Stando a ciò che trapela dal palazzo sull’avvocato  Conte non è stata presa alcuna posizione tuttavia la figura del professore è sotto un esame scrupoloso del Quirinale. Pesano inoltre altre perplessità alla luce della diatriba sulla carriera universitaria e sull’atteggiamento assunto sul caso Stamina da parte del potenziale presidente del consiglio. Insomma, una serie di questioni per cui la riflessione del Quirinale potrebbe durare  più del previsto.
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Giuseppe Conte è allora il candidato premier di M5s e Lega? “Abbiamo accolto le indicazioni degli amici dei Cinque Stelle, spiega Matteo Salvini ai cronisti.  Mentre su Paolo Savona, ipotetico ministro dell’economia che sarebbe sgradito al Colle per le note posizioni anti-euro, Salvini afferma: “Non facciamo noi i nomi dei ministri al presidente ma  confesso che mi piacerebbe molto” Savona sarebbe una garanzia per sessanta milioni di italiani.  Il Colle ha perplessità su questo nome. Personalmente non mi risulta”.