unnamed

Questa mattina, il segretario dell’Associazione Luca Coscioni, avvocato Filomena Gallo, si è recata al Quirinale per consegnare un dossier al Presidente della Repubblica in cui si documenta quanto le leggi e le istituzioni dello Stato limitino fortemente la possibilità di godimento dei diritti civili e politici, non solo di promuovere referendum ma persino le leggi d’iniziativa popolare.

In particolare, ha reso noto il confronto in corso con la Presidenza della Camera in merito alla proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della cannabis, consegnata in Parlamento insieme a Radicali italiani e altre organizzazioni lo scorso novembre e corredata da 67 mila sottoscrizioni dei cittadini.

Filomena Gallo, è stata accompagnata da Mario Staderini, che proprio per la negazione dei diritti referendari ha portato l’Italia a processo davanti al Comitato diritti umani dell’Onu per violazione del Patto internazionale sui diritti civili e politici.

Consegnato il dossier, Gallo e Staderini sono rimasti in piazza del Quirinale praticando il Duran Adam, iniziativa nonviolenta in corso dal 13 maggio che ha visto partecipare nelle settimane passate anche altri cittadini tra cui Marco Gentili, Co-Presidente dell’Associazione

“Con lettera del 31 maggio 2017- scrive Filomena Gallo al Presidente Mattarella–  la Presidente Boldrini ci ha comunicato che le attività di controllo delle firme da parte degli uffici della Camera dei deputati, a causa della ” complessa attività di verifica prevista in base alla normativa vigente”, richiedono tempi lunghi. 

Se per gli uffici della Camera è difficile il controllo per le procedure irragionevoli previste dalla legge 352 del 1970, immagini, Presidente, quanto possa essere proibitivo per i promotori.

Nella sua lettera, la Presidente Boldrini riconosce che le firme presenti sui moduli validi sono 52.435 (al netto quindi delle firme raccolte su moduli non considerati validi per la data di vidimazione che però molto spesso è precedente a quella di autenticazione delle firme), ovvero un numero comunque superiore alle 50 mila previste dall’articolo 71 della Costituzione. Purtroppo però, gli oneri arbitrari e ingiustificati previsti dalla legge, allungano a dismisura i tempi dei controlli e rischiano persino di pregiudicare i diritti dei 67 mila cittadini che hanno promosso l’iniziativa popolare.

Una situazione, questa, che Le rappresento perché democraticamente incomprensibile: in un momento storico in cui la sfiducia nelle istituzioni ha superato i livelli di guardia, come testimoniato dalle sempre più basse affluenze elettorali, quei cittadini che invece vogliono partecipare alla vita politica del Paese devono combattere costantemente contro gli ostacoli frapposti dalla legge e dalle istituzioni. Peraltro dopo che dal 1979 ad oggi, su oltre 260 proposte di legge di iniziativa popolare depositare, il Parlamento ne ha discusse ed approvate meno del 2%.”

Durante il Duran Adam, Staderini ha ricordato che “Gli oneri di autenticazione, vidimazione e certificazione preventiva e individuale non sono previsti in nessun Paese al mondo, sono fuori dagli standard democratici internazionali, rappresentano una limitazione dei diritti previsti dalla Costituzione e una probabile violazione del Patto internazionale sui diritti civili e politici ratificato dall’Italia nel 1978, come a breve il Comitato diritti umani dell’Onu potrebbe riconoscere”.

Nelle stesse ore del Duran Adam, decine di volontari di Radicali italiani, di radicali Roma e altre associazioni sono nelle piazze italiane per raccogliere firme sulla legge di iniziativa popolare “Ero straniero” e sul referendum sul trasporto pubblico romano, lottando contro gli ostacoli su autenticazioni vidime e certificazioni.

Ricordiamo inoltre che il Partito Radicale ha in corso una raccolta firme promossa dalle Camere Penali per la separazione delle carriere e Rita Bernardini è al 23 giorno di digiuno che ha come scopo:

– ottenere una rapida approvazione delle leggi delega dopo il voto di fiducia sul Disegno di legge in materia Penale,   decisione del Governo che ha definito “arrogante”.

– ricevere assicurazione dalla ministra Lorenzin circa la possibilità che i malati che si curano con la cannabis terapeutica possano usufruire dei cannabinoidi che necessitano loro per attenuare le sofferenze provocate dalle loro patologie.