Il Decreto di aprile conterrà anche un reddito di emergenza per supportare quelle famiglie che non hanno altre entrate, che non riceveranno la cig o gli indennizzi, e che non ricevono già il reddito di cittadinanza. Il reddito di emergenza coprirà in buona sostanza gli esclusi da ogni forma di sostegno al reddito che il ministro Nunzia Catalfo aveva quantificato alcuni giorni fa in tre milioni di italiani.

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Tempi di Coronavirus, tempi di difficoltà economiche, così potremmo sintetizzare quindi l’attuale quotidianità che coinvolge purtroppo una buona parte della popolazione. Si sono così individuate forme di aiuto per tutti quei lavoratori che sono stati esclusi dal decreto Cura Italia fino a quando l’emergenza da Covid19 non sarà cessata. Come segnalato da molti però è necessario pensare anche ai precari, alle colf e alle badanti, ai lavoratori stagionali del settore turistico, agli irregolari e a tutte quelle categorie che, a differenza dei subordinati, che beneficiano della cassa integrazioni, non ricevono alcun aiuto o lo percepiscono in misura talmente esigua, da necessitare di una forma di sostegno più consistente.

Per sostenere questa fascia di popolazione sono previsti 3 miliardi di euro che potrebbero essere erogati entro la fine del mese, almeno questa è la speranza.

Sempre il ministro Catalfo rivela che per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, sono previsti  15 miliardi di euro nel prossimo decreto. Misure più che raddoppiate rispetto al precedente decreto di marzo perché il numero di attività produttive chiuse si è ampliato a seguito dell’introduzione delle più recenti restrizioni.

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Il ministro Catalfo ritiene inoltre importante un altro intervento che arriva dall’Ue: il Sure. Si tratta di un fondo per finanziare la cassa integrazione nei Paesi in difficoltà. Di fatto una misura per contrastare la crisi economica innescata dalla pandemia. Il Sure prevede un fondo da 100 miliardi di euro per i 27 Stati da cui attingere per finanziare gli ammortizzatori sociali e proteggere i posti di lavoro.

Questi fondi, afferma il ministro, si potrebbero usare per integrare i sostegni al reddito previsti nel Cura Italia e quelli che saranno introdotti nel decreto di aprile.

La situazione di evidente difficoltà con tutta probabilità potrebbe prevedere modalità molto semplificate di presentazione della domanda per il reddito di emergenza (Rem). Non è ancora chiaro ma si pensa di riconoscere la misura dietro presentazione di un’autocertificazione con cui il richiedente dichiara di non avere redditi, predisponendo i dovuti controlli successivamente. Mentre riguardo le modalità di erogazione le ipotesi più accreditate prevedono il versamento del Rem direttamente sul conto corrente del destinatario, anche se non tutti potrebbero averne uno.