Furgone sulla folla e coltellate:

sette morti e una cinquantina di feriti.

Uccisi tre terroristi

unnamedLondra di nuovo nel mirino del califfato. A meno di due settimane di distanza dell’attentato suicida commesso alla Manchester Arena il 22 maggio scorso dove Salman Abedi, giovane 22enne britannico figlio di ex rifugiati politici libici, si era fatto esplodere fra la folla che usciva dal concerto della rock star  Ariana Grande causando la morte di 22 persone, tra questi molti bambini e adolescenti,  e ferendone gravemente altre 120. E a circa due mesi  da un altro attentato al Westminster Bridge, proprio di fronte al Parlamento inglese, quando Khalid Masood alla guida di un Suv falciò un gruppo di pedoni uccidendone 5 per poi scendere dall’auto per accoltellare a morte un poliziotto all’ingresso del Parlamento  prima di essere ucciso da un agente fuori servizio ora un nuovo atto terroristico di matrice islamica ha ancora una volta portato sangue e terrore nel cuore della city. Tra l’altro a soli quattro giorni dal voto dato che l’8 giugno prossimo sono in programma le elezioni anticipate volute dal premier Theresa May.

Erano da poco passate le 22 di ieri sera (le 23 di sabato in Italia) quando un veicolo si è diretto sul London Bridge sterzando  improvvisamente per investire alcuni passanti. Dal mezzo poi  sarebbero usciti tre terroristi che allontanandosi brandendo  lunghi coltelli da cucina hanno colpito  altri passanti. Raggiunta la zona di Borough Market lo stesso gruppo di assassini ha continuato la sua folle azione omicida prima di cadere sotto i colpi della polizia. I tre attorno al corpo avevano cinture esplosive che in seguito si sono rivelate false. Alla fine il bilancio è drammatico: sette morti e almeno una cinquantina i feriti, di questi alcuni versano in gravi condizioni in vari ospedali della capitale.

Dagli uomini dell’antiterrorismo di  Scotland Yard si apprende che si è trattato di un attacco messo a segno in due fasi, ovvero iniziato a London Bridge e concluso a Borough Market e , almeno per il momento, sembrerebbe certo che non vi fossero altri assalitori tantomeno vi sarebbero terroristi in fuga, a differenza di ciò che si sospettava. Naturalmente le indagini proseguono e non si escludono eventuali fiancheggiatori.

Intanto già nelle prime ore del mattino agenti della polizia e uomini dei servizi hanno compiuto un blitz nel quartiere di Barking arrestando almeno 12 persone, uno di questi sarebbe rimasto ferito mentre tentava di fuggire alla vista delle forze dell’ordine. Sarebbe inoltre stata perquisita anche l’abitazione in cui viveva con moglie e figli  uno dei killer del commando.

Stando alle testimonianze l’attacco si è consumato nel giro di pochi minuti in zone della città particolarmente frequentate il sabato sera. A London Bridge parecchi persone hanno raccontato di aver visto il mezzo dei terroristi, si tratta di un  furgoncino bianco noleggiato dalla Hertz, scagliarsi a velocità sostenuta  su un marciapiede e investire almeno una decina di persone. Poi il furgone si è bloccato e a quel punto sono scesi i tre criminali  che con lunghi coltelli  si sono gettati sulla folla tirando fendenti a chi si trovava sul loro cammino al grido “Questo è per Allah“.

In un solo istante un tranquillo sabato sera tra amici si è trasformato in un inferno di morte e sangue.

Seppur rapido sia stato l’intervento della polizia si ha l’impressione che anche questa volta i servizi siano stati presi in contropiede, purtroppo. Sempre a detta di alcuni testimoni i tre assassini, dopo aver abbandonato il mezzo, a piedi hanno proseguito raggiungendo un’altra parte della città presa d’assalto da turisti, Borough Market, perché ricca di ristoranti e altri locali di ritrovo.  Per rendersi conto della situazione di terrore che si era creata è sufficiente visionare alcune immagini fornite attraverso le telecamere del servizio di sorveglianza che evidenziano quale sia stato il livello di panico degli avventori che in quei terribili momenti si trovavano all’interno di uno dei tanti bar che ravvivano la movida londinese.

Dal canto suo il sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan, musulmano e figlio di immigrati pachistani, ha subito definito l’attacco come un atto codardo e deliberato. Mentre il presidente Donald Trump si è affidato a Twitter facendo sapere la disponibilità degli Usa  per aiutare il Regno Unito. Nel contempo il presidente ne ha approfittato per rilanciare l’esigenza del “travel ban” per garantire un livello extra di sicurezza.

Il primo ministro Theresa May ha interrotto la sua campagna elettorale come candidata premier e  leader del Partito Conservatore e ha riconvocato a Downing Street il comitato di emergenza, comitato  già tra l’altro riunitosi  nei giorni scorsi dopo l’attentato di Manchester  prima per portare il livello di allerta  al livello massimo che stabilisce la forte probabilità di altri attacchi e poi riportarlo al livello grave, secondo il quale gli attacchi erano considerati comunque altamente probabili anche dovuti al fatto che fra qualche giorno si apriranno le urne per le elezioni.

Nelle ultime ore la Farnesina attraverso l’Unità di crisi è in stretto contatto con l’ Ambasciata e il Consolato Generale.

Al momento non risulterebbero italiani coinvolti. È stato diffuso un numero telefonico per comunicare informazioni: 0636225.