Il criterio più frequentemente adottato per distinguere la destra dalla sinistra è il diverso atteggiamento che gli uomini viventi in società assumono di fronte all’ideale della eguaglianza che è, insieme a quello della libertà e a quello della pace, uno dei fini ultimi che si propongono di raggiungere e per i quali sono disposti a battersi. Oggi, la crisi delle ideologie, fa emergere teorie e concezioni che decidono di mettere fine alla distinzione fra “destra” e “sinistra”  nella notte in cui  tutte  le vacche sono tutte nere .

Le difficoltà che ancora oggi si incontrano per una gestione sociale democratica, cioè, con le decisioni che interessano tutta la collettività, si evidenziano almeno in tre regole: la burocratizzazione crescente dell’apparato statale; la tecnicità sempre maggiore delle decisioni da prendere, la tendenza alla massificazione della società civile. Quando si dice che la sinistra è egualitaria e la destra inegualitaria, sono definizioni che affondano le loro radici in  condizionamenti storici, sociali, culturali, anche famigliari e forse biologici, di cui si sa molto poco. Il popolo ritiene che gli uomini siano più uguali che disuguali e va confermato politicamente  con leggi che vanno rispettate, altrimenti i cittadini pensano di vivere in una società di classe e ciò alimenta il senso di  oppressione sociale che può sfociare in disobbedienza civile. Il rapporto individuo-Stato è uno dei temi fondamentali della nuova politica che si tenta di proporre in Italia.

Tra i due o più schieramenti c’è bisogno di armonia, spirito di collaborazione per una  coesione sociale, perché il Paese è di tutti e solo con la volontà, capacità, visione di  responsabilizzazione per  tutti i soggetti politicamente eletti è di non subire l’anarchia perché  senza iniziativa c’è ristagno.  I contrasti esistono in ogni società e non si vede come possano scomparire. Ma non ci sarà uno Stato veramente libero e democratico e illuminato, finchè lo Stato stesso non agirà e riconoscerà le necessità individuali e riconoscano i diritti e doveri di tutti, come l’evasione fiscale che rende marcio e infame uno Stato e che è uno dei peccati più gravi per un cittadino.

Vogliamo lanciare un monito, basta gestire i cittadini come se fossero dipendenti. Da ora in poi varranno gli interessi generali e pubblici globali.  Per cui, se da subito  la politica, vuol essere giusta, efficace, lungimirante, fattiva, deve risolvere i bisogni primari dei cittadini, come i bisogni di base.  Questo governo lasciamolo lavorare prima di dire che è incapace.

Aldo   Cisi – Presidente    Movimento  Politico  Italia