Nei guai anche il parroco
di Isola Capo Rizzuto
e il responsabile del centro accoglienza
Già qualche anno fa in una intercettazione telefonica uno dei personaggi coinvolti nel caso “Mafia capitale” sosteneva che si facevano più soldi con la gestione degli immigranti che con la droga.
Bene, ora si ripete la stessa storia in Calabria.
Il blitz messo a segno questa mattina con una azione coordinata tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza a Isola Capo Rizzuto ha permesso di arrestare 68 affiliati accusati di associazione mafiosa e altri reati.
Tra i fermati anche il capo del centro di accoglienza parecchio conosciuto anche da esponenti di spicco della politica nazionale e addirittura il parroco di Isola Capo Rizzuto don Edoardo Scordio che quest’anno avrebbe percepito 132mila euro per “assistenza spirituale” ai richiedenti asilo.
L’operazione “Jonny”, così è stata chiamata dalle forze dell’ordine impegnate sul campo, ha dunque inferto un grosso colpo alla cosca Arena di Isola. Stando a ciò che è emerso nel corso delle indagini oltre alle solite logiche criminali legate a estorsioni e agli interessi relativi al gioco d’azzardo e alla scommesse la cosca controllava anche la gestione del centro di accoglienza. E tra coloro che sono finiti nei guai anche il responsabile della Confraternita della Misericordia di Isola, Leonardo Sacco, e il parroco. Dai risultati della maxi operazione emerge che l’ammontare di denaro pubblico percepito dalle imprese riconducibili alla cosca nel periodo che va dal 2006 al 2015 per la gestione del Cara di Isola sarebbe stato di ben 103 milioni. E di questi almeno 36 milioni sarebbero stati utilizzati per finalita’ diverse da quelle previste dalla normale accoglienza, ossia assicurare il vitto ai migranti ospiti nel centro, e dirottati invece nelle tasche della cosca.
Una disponibilità che sarebbe tracciabile attraverso prelievi dal conto corrente intestato alla Misericordia e di altre società riconducibili agli indagati.
Ma c’è di più. Sempre stando a ciò che riferiscono gli investigatori la cosca, grazie all’impegno di Leonardo Sacco, che oltre ad essere responsabile della Misericordia occupava la presidenza della Cofraternita Interregionale della Calabria e Basilicata, si sarebbe aggiudicata gli appalti indetti dalla Prefettura di Crotone per la gestione dei servizi, in particolare quello di catering, riguardo l’operatività dei centri di accoglienza richiedenti asilo “Sant’Anna” di Isola di Capo Rizzuto e di Lampedusa, affidati in sub appalto a favore di imprese costituite ad hoc dagli Arena e da altre famiglie di ‘ndrangheta per spartirsi i fondi destinati all’accoglienza dei migranti.
Fatti gravi che ridanno inevitabilmente fiato alle polemiche che riguardano il più volte denunciato business dell’accoglienza.
Infatti i commenti delle forze politiche non si sono fatti attendere e dal suo blog Grillo commenta “Migrantopoli è una realtà che deve essere smantellata al più presto. I centri di accoglienza sono una gallina dalle uova d’oro“.
Mentre il leader della Lega Matteo Salvini accusa governo e Ue di essere complici della “schifezza calabrese”.