La Farnesina conferma la morte della ragazza

Caccia al killer tunisino

Quello che poteva essere un brutto presentimento è divenuto purtroppo realtà. Del resto suo padre istintivamente lo aveva capito il giorno stesso della tragedia, ossia la possibilità che la figlia fosse sopravvissuta alla strage era ridotta a un lumicino.
Il ministro degli esteri Angelino Alfano ha confermato qualche minuto fa che tra le vittime del terribile attacco terroristico di Berlino c’è Fabrizia di Lorenzo, la 31enne italiana che da tempo viveva e lavorava nella capitale tedesca.
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Alfano esprime il proprio dolore per la morte di Fabrizia attraverso un comunicato mentre il capo del Governo Paolo Gentiloni si affida ai social.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime il proprio cordoglio: “La notizia della identificazione di Fabrizia Di Lorenzo tra le vittime della strage di Berlino conferma i peggiori timori dei giorni scorsi. Il dolore per la sua morte è grande. Ancora una volta una nostra giovane connazionale rimane, all’estero, vittima della insensata ed esecrabile violenza del terrorismo. Esprimo ai genitori e al fratello di Fabrizia la solidarietà e la vicinanza di tutto il nostro Paese“.
Intanto continua la caccia all’attentatore, Anis Amri, 24enne tunisino considerato il responsabile dell’attacco al mercatino di Natale rivendicato dall’Isis, ora ricercato a livello internazionale.
Le forze dell’ordine tedesche hanno addirittura messo sul feroce assassino una taglia offrendo  una ricompensa di 100.000 euro a chiunque fornisca informazioni utili al suo arresto.
Nello stesso tempo fanno sapere  che l’uomo potrebbe essere violento e armato. Sempre gli investigatori tedeschi hanno confermato che sul tir polacco, che ha travolto decine di persone uccidendone 12, tra queste Fabrizia, sono state trovate le impronte del tunisino che assieme ad altri profughi sbarcò sulle coste di Lampedusa nel 2011.
 Lo stesso che subito dopo si fece 4 anni di galera per danneggiamenti e una volta uscito  fece poi perdere le proprie tracce. Il fatto che sconcerta è che la polizia tedesca non più tardi del luglio scorso lo aveva fermato e identificato, dunque il personaggio era noto e considerato pericoloso dagli 007 teutonici che sospettavano oltretutto che stesse architettando attentati.
Nonostante questa serie di elementi che offrivano un quadro più che eloquente il personaggio non è stato tratto in arresto.
Incredibile.