LA VENDETTA DEL M5S

Ma quale procedura di urgenza, la questione vitalizi sarà destinata a tenere banco per lungo tempo e chissà se si arriverà mai ai tagli dei ricchi compensi che arricchiscono da decenni i nostri politicanti di turno.
E come era prevedibile il Senato ha bocciato con una maggioranza schiacciante la richiesta arrivata dal M5S di portare in porto in tempi rapidi la legge sul ricalcolo dei vitalizi. Quindi il provvedimento su tale proposta di legge marcerà sul binario del normale iter parlamentare, vale a dire con tempi e lungaggini senza fine.
A questo punto si è consumato l’ennesimo scontro tra grillini e senatori dem che sono entrati a gamba tesa bloccando l’iniziativa dei pentastellati. Se ne parlerà quindi a settembre visto che i parlamentari quest’anno si sono presi oltretutto ben 40 giorni di ferie. In Aula si sono così registrate le puntuali contestazioni e sono volate parole grosse dai banchi dei grillini all’indirizzo dei colleghi del Pd accusati di fare melina per non perdere i cospicui privilegi.

 

senato
Per il M5S la questione poteva essere sbrigata e approvata subito ma evidentemente, al di là delle chiacchiere, non c’è la volontà di rinunciare a una parte del ricco vitalizio. Anzi, per i grillini si sarebbe già costituito un fronte comune tra Pd, Forza Italia e Mdp che avrebbero già congeniato insieme il trappolone per mettere definitivamente una pietra tombale su questa legge. Dopo tale rallentamento i social sono diventati incandescenti. A gettare benzina sul fuoco i pentastellati che hanno accusato il Pd di prendere in giro gli italiani. Il capogruppo alla Camera, Simone Valente fa sapere che il movimento si sta battendo per tagliare i privilegi della casta e non ha nessuna intenzione di mollare. Ogni occasione sarà buona per riportare al centro la scottante faccenda. Se sarà necessario anche in sede di approvazione del bilancio della Camera in cui i 5 Stelle chiederanno la cessazione del vitalizio in modo automatico, senza ulteriore deliberazione da parte dell’Ufficio di Presidenza della Camera. E se proprio non sarà così che venga almeno tolto il vitalizio ai parlamentari condannati in via definitiva a pene superiori a due anni di reclusione, e il ricalcolo dei vitalizi attualmente goduti dagli ex deputati, con il sistema contributivo. La partita è aperta. E le scommesse pure.