Anche nelle barbarie del presente, nella più diretta e immediata decadenza della storia moderna del nostro Paese, si scorgono ancora gli zigomi dell’antica tradizione, i semi di una rinascita
sapienziale e di massa. La politica è purtroppo spesso una
copertura per trattare molti interessi o piccoli affari. I grandi ideali sono morti e nessuno oggi ripensa al Risorgimento del
Paese che dovrebbe essere alla base del nostro agire. E naturalmente con  tali presupposti non ci si possono attendere cambiamenti sostanziali. Mancano poi le vecchie, ma ancora ottime, scuole di selezione delle classi dirigenti che dovrebbero ricominciare a funzionare per il bene del Paese.
Dobbiamo ricordare che la vera selezione non si fa con il Master o un business plan. Fare politica – nel senso più alto della parola – significa coltivare non il proprio giardino – come recita  il Candide Volterriano- ma l’orto di tutti e il campo di ognuno.
Occorre quindi costituire una nuova visione della politica che permetta la costruzione di un nuovo scenario per noi italiani
in modo di ritrovare finalmente quel codice “genetico” profondo dell’Europa che proprio noi abbiamo contribuito a formare. Per questo dobbiamo allontanarci da quella subcultura diffusa che trova spazio oggi soprattutto nei social in cui domina la pretesa di esercitare diritti senza osservare i doveri. Noi viviamo nella globalizzazione ma in una logica del presente. Abbiamo cancellato il diritto alla memoria. Invece, tutti insieme, con convinzione e speranza, dovremmo guardare al passato per risorgere.
Aldo Cisi  – Presidente Movimento Politico Italia