L’accordo di Malta sui migranti è un grande bluff. Parole e solo parole che difficilmente si tradurranno in fatti concreti. Il meccanismo sugli sbarchi e la suddivisione degli stranieri che arriveranno sulle nostre coste, materia di confronto al mini summit a La Valletta a cui hanno partecipato Malta, Germania,Italia, Francia, non risolverà di sicuro l’emergenza immigrazione tantomeno bloccheranno coloro che vorranno prendere il mare dalle coste del Nord Africa. Anzi, sarà peggio visto che le partenze aumenteranno dopo la folle decisione di riaprire i porti nel nostro Psese. Il fallimento certo di questo pseudo accordo sta nel fatto che la ipotetica ripartizione delle quote sarà su base volontaria dei rispettivi Paesi dell’Ue.

LUCIANA LAMORGESE

E’ ridicolo che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in primis, assieme al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il resto della sinistra al governo, abbiano manifestato grande soddisfazione  per questo accordo fasullo  quando in realtà a festeggiare davvero sono scafisti, Ong e clandestini che grazie alla nuova politica sinistra del libero accesso possono scorrazzare per il Mediterraneo come e quando vogliono. Mentre l’Ue se la ride e ci compatisce. Conte e i compagni si sono fatti prendere in giro ancora una volta. L’establishment di Bruxelles gongola per la nostra incapacità di prendere posizioni nette e di puntare i piedi quando serve. Da quelle parti sanno bene che si tratta di un pseudo-accordo visto che non è assolutamente vincolante. Tutti i partner hanno le mani libere poichè non c’è nessun obbligo sulla cosiddetta ripartizione. Del resto  i vari punti del documento vogliono dire tutto e nulla, sono talmente vaghi che non possono promettere niente di buono.
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Entrando nello specifico, se si fosse trattato di un vero programma, andava sicuramente affrontata in maniera seria e ragionata una questione nevralgica come quella dei richiedenti asilo. Il non averlo fatto dimostra dunque l’inconsistenza del mini summit maltese rivelatosi alla fine una autentica buffonata. Infatti in merito alla ripartizione dei richiedenti asilo nessuno dei contraenti si è preoccupato di mettere nero su bianco un criterio centrale: stabilire le regole che garantiscono quali siano i migranti che possono rientrate in questa categoria. Non vi è stata evidenziata nessuna classificazione tra stranieri che hanno effettivamente diritto di asilo e chi invece non lo ha, quest’ultima categoria più numerosa.

epa07752331 The new rescue vessel 'Ocean Viking' of the French NGO SOS Mediterranee and Doctors Without Borders is moored in the port of Marseille, France, 01 August 2019. EPA/SEBASTIEN NOGIER

 Altra grana, che volutamente è stata scansata a piedi pari, è la rotazione dei porti su base volontaria… siamo curiosi di vedere quali paesi saranno disposti a concedere gli attracchi. Ma c’è un’altra faccenda rimasta in sospeso e riguarda sbarchi e ripartizione delle quote, una condizione che è solo momentanea, si parla di soli sei mesi, e quindi non offre nessuna garanzia sul lungo termine. Si dice che la norma prevede anche un rinnovo del termine semestrale ma contestualmente in caso di arrivi sempre più frequenti – e così sarà, questo possiamo starne certi – i paesi direttamente interessati potranno fare dietrofront facendo carta straccia dello pseudo-patto. Intanto i porti francesi rimarranno chiusi, alla faccia della rotazione.
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 Ora è un po’ più chiaro il quadro. Non fanno allora ridere le parole del ministro Lamorgese: “Progetto ambizioso. Ricollocazione in tempi rapidi. L’Italia non è più sola”, quando in realtà i nostri “cari” partner potranno revocare la propria adesione a loro piacimento?  In sostanza significa che da qui a poco l’intera Ue ci girerà puntalmente le spalle come ha sempre fatto e il nostro Paese, purtroppo, dovrà affrontare da solo l’emergenza. Insomma cornuti e mazziati.
L’accordo tanto sbandierato dal governo giallo-rosso come la conquista di un trofeo non risolverà perciò i nostri guai. Tornando poi alla ridistribuzione va ricordato che riguarda solo coloro che arrivano da noi dopo essere stati soccorsi dalle Ong o da navi militari, val a dire una minima parte, il 10%, di quelli che sbarcano in Italia. Perchè del resto, ossia la maggioranza dei migranti, che arriva a Lampedusa con gommoni e barchini la straordinaria Unione non ne vuole nemmeno sentire parlare. Di fatto non vuole accollarsi il peso dei clandestini che in questo modo rimarranno qui da noi, naturalmente.
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Purtroppo l’accordo è inesistente e appunto per questo garantirà un effetto sicuro: i flussi migratori illegali riprenderanno su vasta scala dalla Libia, ondate che già con la gestione dell’ex  ministro Marco Minniti e in seguito con il governo precedente erano state ridotte al minimo storico.