di Domenico Ricciotti

E’ arrivato il tanto temuto grande freddo! Anche se resta un evento eccezionale, data la rapidità del suo apparire ed intensità del calo termico, siamo costretti ad una riflessione politicamente non corretta.

La sciabolata artica, così la definiscono i nostri meteorologi, è quasi una consuetudine nei nostri inverni. In questa stagione ciclicamente riscontriamo temperature quasi artiche. Ricordiamo nel centro Italia le invernate del 1956, ma soprattutto il freddo e la neve del 1985. Anche quest’anno è giunta, ma le temperature, benché basse nelle pianure del nord, del centro e del sud, non hanno raggiunto la doppia cifra sotto zero. Altra cosa è sui rilievi e sulle montagne. Ovviamente, i disagi maggiori si riscontrano nelle zone colpite dalle tre scosse sismiche del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre 2016, con la gente ancora in parte nelle tende (almeno quella che non ha deciso di andare sul litorale marchigiano). Ma non dimentichiamo il danno economico provocato dal sisma agli allevatori di bestiame che, con il grande freddo e senza stalle adeguate, rischia di morire.

giovane-senzatettoTuttavia quello sul quale riflettere non è affatto il ritardo nell’attrezzare aree e rifugi idonei, per gli uomini e le bestie in quelle zone. Forse, effettivamente non poteva essere fatto di più e in tempi più rapidi. Ma è, invece, il fatto e che a causa del grande freddo in Italia, al momento in cui scriviamo, già siano morte 4 persone per ipotermia. E’ questo quello su cui bisogna riflettere.

L’Italia è un meraviglioso paese, che stanno in ogni modo tentando di svendere e distruggere e che, su mandato dell’Unione Europea, governata da una cricca di stati egoisti, pone estrema attenzione all’accoglimento in Italia degli immigrati clandestini (la stragrande maggioranza) e dei profughi (una esigua minoranza). Addirittura la nostra marina militare fa servizio di navetta nel mediterraneo meridionale, favorendo in questo i mercanti di schiavi che dalla Libia ci caricano di immigrati. Loro guadagnano cifre inimmaginabili e noi, indebitati, paghiamo con le nostre tasse il trasporto e l’accoglienza.

Sia chiaro che è nostro preciso dovere soccorrere chi è in difficoltà. E’ diritto del mare aiutare i naufraghi e soccorrerli. Ma è assurdo che un malinteso concetto di accoglienza ad ogni costo, oltre tutto a vantaggio economico della delinquenza internazionale, permetta lo sfruttamento e la sopravvivenza di un commercio di schiavi. Questa, è stato dimostrato dall’attentatore del mercatino di Natale a Berlino, è anche la via privilegiata per far giungere in Italia, che è la porta dell’Europa, i tagliagole dell’Isis.

Infine noi, accogliendo tutti, non riusciamo a far fronte alla distinzione necessaria tra immigrati clandestini e veri profughi. Questi ultimi devono essere assolutamente accolti, soccorsi e aiutati, dato che fuggono da guerre e persecuzioni. Pensiamo ai cristiani della Nigeria, dell’Eritrea e della Somalia, per finire a quelli della Siria e dell’Iraq massacrati nel silenzio generale dell’occidente che ha armato quelle milizie islamiste per fini economici. Ma non è solo questo. Il freddo, per mancanza di soccorsi e di accoglienza, ha ucciso in Italia quattro senza fissa dimora, per lo più occidentali, europei e cristiani, mentre noi accogliamo quelli che in massima parte ci bruciano i presepi che ha loro danno fastidio. Ma a chi dà fastidio la nascita di un bimbo povero, deposto in una mangiatoia di una stalla di Betlemme, circa duemila anni fa?

I soldi degli italiani, che sono veramente pochi, dovrebbero essere spesi con oculatezza. Il ministro Minniti, dopo anni di cecità preconcetta per il malinteso buonismo, ha stabilito che bisogna quadruplicare le espulsioni di immigrati irregolari, che bisogna accogliere solo i veri profughi, ma si è dimenticato che in Italia, a causa di politiche folli dal governo Monti- Fornero in poi, il numero dei poveri assoluti è raddoppiato (da due a quattro milioni di italiani) e chi muore per le strade non sono i clandestini che invece sono accolti e rifocillati negli alberghetti sparsi in Italia, ma sono i senza fissa dimora italiani ed europei.

E questo il fatto sul quale bisogna riflettere, per poi agire con assoluta rapidità. Il grande freddo non perdona!