L’emergenza coronavirus può avere dato l’impressione di aver congelato le forti tensioni che agitano – fin dall’inizio della sua costituzione – questa raffazzonata maggioranza che sulla prescrizione ha subito un ulteriore scossone ponendo una forte ipoteca sulla tenuta del governo. Questo significa che non vi è stata nessuna battuta di arresto nello scontro interno. Anzi, l’azione di logoramento ai danni dell’esecutivo continua con maggiore forza. Matteo Renzi – sempre alla ricerca disperata di visibilità per non fare la fine dei grillozzi – con il suo partitino Italia Viva continua con l’azione di danneggiamento che di fatto logora la già precaria stabilità del governo. Ma al centro del mirino c’è lui, l’avvocato del popolo Giuseppi, che Renzi vorrebbe far fuori il prima possibile puntando a un governo di unità nazionale magari guidato da Mario Draghi.

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L’ipotesi del colpo di mano non dispiacerebbe a Salvini che sembrerebbe disposto a unire le forze con il toscano pur di mandare a casa il nemico comune a entrambi. Non è un caso infatti che in queste ore l’eminenza grigia della Lega, Giancarlo Giorgetti, oltre a lavorare nell’ombra a livelli istituzionali, tiene un filo diretto con Denis Verdini, suocero di Salvini, legatissimo a Renzi. Vedremo nei prossimi giorni cosa sortirà questa strategia che serpeggia nei meandri di palazzo.

Del resto Renzi e il premier sono ai ferri corti da tempo e la questione coronavirus non ha fatto altro che rinviare la resa dei conti che comunque ci dovrà essere. E Giuseppi sa bene che la proposta del governo di unità nazionale non è altro che un escamotage, un passaggio istituzionale necessario  per metterlo definitivamente all’angolo ponendolo nella condizioni di mollare.

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Insomma, si esamina la possibilità di trovare una proposta di unità nazionale trasversale per affrontare l’emergenza economica e portare finalmente il Paese al voto nel minor tempo possibile. Questo fermo restando che Conte si faccia definitivamente da parte. Dal canto suo il Capitano, dopo qualche tentennamento ha appoggiato l’iniziativa di Renzi caldeggiata tra l’altro dal Richelieu della Lega Giorgetti, per capire quale  peso politico e i risvolti che potrà avere tale iniziativa. Naturalmente tra i più convinti oppositori si distingue il partito di Fratelli d’Italia in costante ascesa nei sondaggi. La leader Giorgia Meloni non usa mezze parole e boccia  l’idea del governissimo sostenendo che l’alternativa all’attuale governo sono le elezioni. E basta.

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Teniamo inoltre in considerazione che Salvini è salito l’altro giorno al Colle e con il presidente  Sergio Mattarella  ha affrontato l’urgenza di individuare gli interventi adeguati per rilanciare l’economia del paese e soprattutto quella del Nord penalizzata dall’emergenza virus. Tuttavia l’incontro chiesto da Salvini ha avuto anche un altro obiettivo: indebolire ulteriormente l’inquilino di palazzo Chigi che dimostratosi non all’altezza nella gestione dell’epidemia vive già un momento di evidente difficoltà.

Il progetto dei “Mattei” sarà destinato a diventare carta straccia o riuscirà a trovare concretezza? E se così fosse Salvini potrebbe correre il rischio di perdere consensi o i suoi elettori capiranno la strategia concordata con il nemico di sempre?