Sarà Claudio Vivona il capolista in corsa all’uninominale per la  Camera nel Collegio Lombardia 4 in quota al partito “Noi di centro” – nuova formazione politica di Clemente Mastella – in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Già leader del Fronte Nazionale della Famiglia, due lauree, giurisprudenza e scienze politiche, il professionista milanese con studio a Mantova, dove risiede da alcuni anni, ha ricevuto direttamente l’invito a candidarsi dalla segreteria nazionale.

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“Sono onorato di rappresentare il partito costituito dall’onorevole Clemente Mastella. Gli ideali democristiani sono sempre stati per me il volano del mio impegno politico. Da anni si va dicendo che in questo Paese manca una autentica compagine centrista. Bene, sono convinto che proprio Mastella, dotato di notevole intuito nel prevedere gli sviluppi e le conseguenze di un’iniziativa politica dall’alto della sua indiscutibile esperienza, possa porre quelle fondamenta in grado di creare finalmente una forza centrista di ispirazione democristiana”, afferma Vivona.

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Così il vecchio leone torna prepotentemente sulla scena nazionale e lancia la sfida. L’ultimo erede dei valori della Democrazia Cristiana, come lui stesso si definisce, il sindaco di Benevento Clemente Mastella, più volte ministro, l’ultimo mandato quello al dicastero di grazia e giustizia, decano della politica nazionale, è stato tra i primi a recarsi giorni fa al ministero dell’Interno per depositare il simbolo del partito.

E sulle schede elettorali torna il campanile che da sempre ha accompagnato le proposte politiche di Mastella. Campanile che, ricordiamo, già aveva caratterizzato il simbolo dell’Udeur e il movimento “Noi campani” con il quale il sindaco ha partecipato alle ultime elezioni regionali.

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Un marchio quindi inconfondibile che presenta la scritta “Mastella” in giallo in campo blu con il nome del partito e – naturalmente – le lettere “Dc” ben evidenziate. Non ultimo, a corredo, sotto, una fascia tricolore.

L’ex guardasigilli, che ha deciso di non stringere nessuna alleanza con le coalizioni in campo ribadendo “Noi non abbiamo paura di correre da soli” – lanciando soprattutto chiari messaggi al Pd di Enrico Letta prevedendone una inevitabile debacle: “Il segretario ha voluto restringere gli spazi ponendo veti rifiutandosi di allearsi con noi e il giorno dopo la tornata elettorale, se andrà male, sarà lui a pagare il conto” – ha semplicemente siglato un un accordo politico con il partito degli Europeisti guidati dal senatore Raffaele Fantetti. Intesa che gli ha consentito di evitare il pesante onere della raccolta firme a sostegno dei nuovi schieramenti che si presentano alle elezioni.

“Siamo presenti in buona parte dell’Italia nei collegi maggioritari e plurinominali portando avanti le ragioni della territorialità. Siamo per storia e per recenti esperienze elettorali una vera formazione di centro orgogliosi dei valori democristiani”, ha affermato con forza Mastella che affila quindi le armi rafforzato tra l’altro nelle ultime ore da un sondaggio che lo vede al 9 per cento in Campania e intorno al 4 e 5 per cento tra Puglia, Basilicata e Molise. In sostanza una sorta di roccaforte meridionale in cui il primo cittadino beneventano si prepara alla corsa solitaria con i suoi candidati per strappare qualche collegio. La partita dunque è aperta mentre sul centrosinistra cala l’ombra della profezia mastelliana. Semplici battute di fine estate? Forse, chissà. Ma dalle parti del Nazareno qualcuno fa già gli scongiuri. (m.a.)