“E’ stato pubblicato un manifesto sul quale sono state già raccolte in poco meno di un mese oltre 500 firme. Quando raggiungeremo una massa critica consistente, 2500/3000 sottoscrizioni, organizzeremo una assemblea nazionale e lì decideremo se dare vita o meno a un partito”. Queste le parole del professore Stefano Zamagni, economista, docente universitario e recentemente voluto dallo stesso Papa Francesco a capo della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

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Il professor Zamagni, tra le cariche laiche più influenti in Vaticano, per il momento preferisce essere cauto tuttavia dalle sue parole trapela entusiasmo per il progetto che si sta delineando. Progetto denominato Politica Insieme che ha di recente pubblicato un Manifesto programmatico che di fatto ha come obiettivo quello di dare vita a una compagine politica di chiara ispirazione laico cristiana.

Inevitabilmente l’iniziativa  ha suscitato parecchia curiosità e vivacizzato il dibattito politico istituzionale che ha naturalmente coinvolto anche le gerarchie ecclesiastiche. Ora, visto anche i presupposti che muovono gli ispiratori della proposta, è facile intuire  che la Chiesa abbia dato la benedizione alla nuova forza politica che saprà finalmente dare ai valori cattolici più peso nell’ambito politico.

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Ora, al di là di tutto, potremmo azzardare che la nuova proposta potrebbe essere davvero in grado di coinvolgere quella parte di elettorato cattolico moderato che ormai da anni non si riconosce più negli attuali schieramenti e di conseguenza diserta le urne. E su questa azione, che potremmo definire di  avvicinamento, Zamagni tiene a ribadire che la volontà che ha spinto alla costituzione del manifesto è partita proprio dal basso per garantire appunto forza e voce ai tanti cittadini delusi dall’attuale gestione della cosa pubblica.

Politica Insieme è quindi una formazione cattolico sociale che attraverso il manifesto detta una serie di principi base in grado di promuovere e incentivare l’inizio di un nuovo percorso con la costruzione di una forza politica  di centro che si ispiri a principi e valori della civiltà cristiana. Il professor Zamagni è dunque convinto che oggi più che mai serva impegnarsi ponendo le fondamenta per una organizzazione politica che rappresenti le istanze di credenti e non credenti che si riconoscono nella Costituzione e nella Dottrina sociale della Chiesa.

Siamo quindi alle battute iniziali ma nonostante ciò il Manifesto, seppur non abbia ancora la definizione di un programma politico, segna in maniera netta le distanze sia dalla  destra come dalla sinistra. Le sfide che attendono il nuovo soggetto non sono sicuramente facili considerando l’attuale realtà in cui le istanze sociali, le difficoltà economiche e inquietudini morali tormentano buona parte della società spesso priva di punti di riferimento saldi nei quali sia possibile riconoscersi.

Certo è che allo smarrimento generale ha certamente contribuito il cambio epocale riconoscibile in alcuni passaggi che hanno fortemente segnato la nostra storia come la globalizzazione, l’aumento delle diseguaglianze, i flussi migratori. Che dire poi delle questioni ambientali e la perdita di valori etico educativi fondamentali per la crescita individuale. Spariti quindi gli ideali che hanno contraddistinto il secolo scorso hanno preso il sopravvento presunzione, egoismo e individualismo. E quando l’impreparazione e l’ignoranza si uniscono all’arroganza si viene a creare una miscela esplosiva pericolosissima. E di esempi concreti di questo tipo ne offre parecchi il panorama politico nostrano, purtroppo.

Ecco allora che riusciamo a capire meglio l’elemento ispiratore di Politica Insieme che si prefigge di invertire la rotta ispirandosi ai principi del personalismo cristiano. Dal Manifesto infatti emerge l’impegno di creare un progetto politico che guarda lontano e per essere tale deve avere alla base un pensiero vigoroso. In caso contrario si ridurrebbe a un semplice calcolo di interesse partitico, fa intendere Zamagni.

I punti principali del programma sono il lavoro e contestualmente l’attenzione allo sviluppo sostenibile combattendo il degrado ambientale purtroppo diffuso con interventi incisivi di risanamento là dove si rendono urgenti e improcrastinabili. Altro pilastro del Manifesto, come indica il professor Zamagni, è il ruolo fondamentale e insostituibile della famiglia non dimenticando il riconoscimento della persona, della sua dignità in tutti gli stadi della vita. Non solo. Il documento focalizza altri principi più distinguibili della sfera meramente politica come il ritorno al sistema proporzionale e il contrasto ai sovranismi definiti nel Manifesto come “risposte alla paura, non ai problemi che, anzi, alla fine, per esperienza storica, degradano in conflitti armati”. Tematiche che del resto tengono ultimamente acceso il confronto tra schieramenti. Si indica inoltre la volontà di favorire una politica capace di  scoraggiare l’aborto e favorire al contempo il diritto alla maternità e alla paternità.

Insomma, “politiche che tutelino, in modo congiunto, la persona, la società, la natura, come proclama con vigore la Laudato Sì” ossia la seconda enciclica di Papa Francesco, e la libertà di educazione, osserva sempre il Manifesto focalizzando “una particolare attenzione alla libertà dell’ insegnamento scolastico assicurato dalle scuole paritarie, ovviamente garantiti nel quadro nazionale fissato in materia dallo Stato”.

(FILES) A file photo taken on April 24, 2009 shows the European Union flag and national flags in front of the European Parliament in Strasbourg, eastern France. The Nobel Peace Prize was on October 12, 2012 awarded to the European Union, an institution currently wracked by crisis but is credited with bringing more than a half century of peace to a continent ripped apart by World War II.  AFP PHOTO / FREDERICK FLORIN

Riflettori puntati anche sull’Unione Europea che deve essere sicuramente rafforzata incoraggiando politiche comuni in materia fiscale e della difesa. Mentre sul fenomeno dell’immigrazione e relativa accoglienza – questione quanto mai delicata che oggi divide profondamente la società e le organizzazioni partitiche – Zamagni e il resto dei promotori di Politica Insieme sostengono che l’Ue ha il dovere di agire nel pieno della collegialità tra Stati membri facendosi carico del macro fenomeno delle immigrazioni in maniera continua e strategica. Come? Anche incentivando quelle politiche di cooperazione allo sviluppo in quei paesi emergenti che di fatto sono stati abbandonati negli anni precedenti.

In sostanza il gruppo considera che un tale evento migratorio di considerevole portata non può e non deve essere affrontato dal singolo paese europeo che, in questo caso, da solo non potrebbe resistere certamente all’urto e alle sue conseguenze sociali facilmente prevedibili.

Il Manifesto prende quindi le distanze dalla destra ma nello stesso tempo non vuole ridursi in una azione di contrasto rispetto alle spinte disordinate e spesso preoccupanti che registriamo nel dibattito politico. L’aspirazione vera è quella di coinvolgere quella parte di cittadini disillusa, che non va a votare perché non si sente più rappresentata e tantomeno vuole essere messa alle corde con scelte forzate tra destra e sinistra. Sinistra, tra l’altro, non più riconoscibile poichè ha smarrito la propria identità prendendo così le distanze dal tessuto sociale e dal mondo del lavoro. Questo è dimostrato dai risultati che ormai da tempo scaturiscono alla fine di ogni competizione elettorale.

Diciamo che un percorso in grado di identificare uno spazio in grado di alimentare una cultura politica che riprenda in mano i valori sociali e storici che hanno contraddistinto la storia del nostro Paese esiste sicuramente. E Politica Insieme può garantire una alternativa agli attuali equilibri politici. Ora è azzardato immaginare che la nuova formazione sia in grado di condizionare rapidamente l’attività del palazzo. Tuttavia Zamagni è convito che in termini percentuali, una volta in pista, il nuovo soggetto potrebbe puntare al 25% dei consensi. Comunque vada di sicuro la partita è aperta e con  ogni probabilità il banco di prova saranno le prossime regionali. Senza trascurare le politiche che sono costantemente alle porte. E a questo appuntamento Zamagni e i suoi ci saranno.