La scissione nel Movimento 5 Stelle ormai è nelle cose. I grillini ‘governativi’ hanno votato sì alla ‘riforma’ del MES per disperazione: sanno che quando si voterà non potranno essere rieletti, visto che si sono rimangiati quasi tutti gli impegni assunti con gli elettori. Così hanno deciso di restare in Parlamento per altri due anni. Non dovrebbe essere così per i grillini dissidenti. Gli effetti nefasti della riforma del MES per le tasche degli italiani  

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I parlamentari grillini hanno deciso di salvare se stessi approvando il MES. Non tutti i parlamentari: infatti, ci sono state defezioni alla Camera e al Senato. A rigor di logica politica – ammesso che in Italia in politica ci sia ancora la logica – dovrebbe arrivare la scissione nel Movimento 5 Stelle. Non sarebbe una grande scissione, ma sarebbe comunque significativa.

Detto questo, ci sembra importante ricordare a cosa servirà la riforma del MES, il Meccanismo Europea di Stabilità o di Strozzinaggio.

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Intanto, la premessa. L’Italia, in poco meno di un anno, causa emergenza Coronavirus, si è indebitata per quasi 200 miliardi di euro oltre il vecchio debito pubblico di oltre 2 mila e 400 euro. Il risultato è che al 31 Dicembre di quest’anno il debito pubblico italiano si attesterà a 2 mila e 600 miliardi di euro circa.

La Germania, che controlla l’Unione europea, ha imposto all’Italia una sorta di assicurazione: alla fine della pandemia pretende che l’Italia restituisca una quota consistente dei debiti che ha contratto in questo anno che sta per finire.

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Questa è la scusa. In realtà, la Germania ha bisogno di soldi – molti soldi – per salvare le proprie banche, come illustreremo alla fine di questo articolo.

E’ questo il senso della riforma del MES, che è stata confezionata su misura per l’Italia: questo spiega il perché, per far approvare la tale riforma dal Parlamento italiano, si sono mobilitati tutti i poteri italiani che ormai, come negli anni ’30 del secolo passato, sono ‘solidali’ con la Germania.

Grazie a questa riforma, quando non ci sarà più la pandemia, la Germania – pardon, l’Unione europea – costringerà l’Italia a sottoscrivere il MES. Evitiamo i tecnicismi con i quali la Ue costringerà gli italiani a bere l’amaro calice del MES ‘riformato’: il dato politico è che questo avverrà.

A questo punto i soldi degli italiani saranno a rischio, perché è da lì che l’Unione europea si rivarrà.

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Il primo forziere che potrebbe essere attaccato dal MES dovrebbe essere il risparmio privato degli italiani: ovvero i circa 6 mila miliardi di euro che si trovano tra conti correnti, depositi, sottoscrizione di fondi comuni eccetera.

A rischio sono anche le pensioni. Potrebbero attaccare le pensioni già erogate, con riduzioni: togliendo 30-40 euro al mese a milioni di pensionati – questo il ragionamento dei tedeschi – i pensionati italiani non dovrebbero avvertire il peso del prelievo. Dovrebbero essere colpite le pensioni medio basse, le pensioni medie e, in parte, le pensioni alte.

Se ciò avverrà sarà una porcata, perché una parte dei pensionati italiani attuali hanno una pensione contributiva!

Se alla Germania serviranno altri soldi, i prelievi potrebbero essere maggiori e verranno ‘tosate’ anche le pensioni basse.

Ma ad essere veramente penalizzati potrebbero essere i futuri pensionati: e questo sarebbe veramente assurdo, perché il sistema pensionistico italiano, ormai, non è più retributivo, ma contributivo: si tratta, insomma, di denaro accumulato dai lavoratori. Ma se ce lo chiede l’Europa…

Worker and the blurred construction against blue sky

A rischio sono anche i posti di lavoro nella pubblica amministrazione, dove potrebbero andare in scena riduzioni ‘selvagge’ dei dipendenti, proprio com’è avvenuto in Grecia tra il 2012 e il 2016.

Questa, in sintesi, è la ‘riforma’ del MES approvata dal Parlamento italiano.

L’approvazione, come potete immaginare, non è stata semplice. L’ostacolo era rappresentato in parte da Berlusconi (che, nei fatti, non è stato seguito, se è vero che alcuni parlamentari azzurri non hanno partecipato al voto) e, soprattutto, da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle.

Foto LaPresse/Emiliano Albensi 15/11/2013 Melfi Grillo in Basilicata per Succede Tour  Nella foto: uno dei momenti del tour di Beppe Grillo in Basilicata. Grillo è arrivato nella regione lucana per sostenere la candidatura di Piernicola Pedicini alle elezioni regionali. Qui il leader del Movimento Cinque Stelle incontra i cittadini davanti a Fenice, l'inceneritore dell'indotto Fiat di Melfi.Foto LaPresse/Emiliano Albensi 15/11/2013 MelfiMovimento 5 Stelle party leader Beppe Grillo campaign in Basilicata

Il vero snodo è stato rappresentato dal Movimento 5 Stelle che, anche in questa occasione, non ha esitato a smentire il proprio programma elettorale per il quale gli italiani hanno votato questo soggetto politico nel Marzo del 2018. Se andate a leggere il programma elettorale dei grillini vi accorgerete che si parla di abolizione del MES.

E’ per questo motivo che potremmo dare per scontata la scissione di questo Movimento. Anche se non sarà una grande scissione, perché la maggioranza di questi parlamentari ha votato Sì alla ‘riforma’ del MES. Perché lo hanno fatto? Questa è una bella domanda.

Con molta probabilità, visto che la mancata approvazione della ‘riforma’ del MES avrebbe potuto dare vita allo scioglimento anticipato delle Camere, hanno pensato bene di farsi altri due anni di comoda (e ben retribuita) vita da parlamentari. E’ impossibile, infatti, che non sappiano che non verranno più rieletti.

Volendo, quella dei parlamentari grillini di Camera e Senato è una scelta logicamente corretta. Dal Marzo 2018 ad oggi, a parte qualche briciolo di programma, hanno smentito quasi tutti gli impegni assunti con gli elettori: TAP, TAV, agricoltura, ambiente, Sud. Sanno che, appena si andrà al voto, sono destinati a scomparire. Così hanno fatto un ragionamento semplice: ormai siamo fuori da tutto, tanto vale restare altri due anni in Parlamento…

Le banche tedesche, infine. La notizia che alcune banche tedesche sono in crisi l’abbiamo scritta lo scorso anno:

La crisi delle banche tedesche Deutsche Bank e CommerzBank. Appello ai risparmiatori italiani?

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A queste due banche adesso se ne sono aggiunte altre. A differenza di quanto avviene in Italia, dove le banche ‘strozzano’ i cittadini, in Germania le banche pubbliche (perché la Germania, a differenza dell’Italia, ha ancora le banche pubbliche) sostengono i cittadini. Ma qualcuno dovrà pur pagare prima o poi. E siccome il sistema monetario europeo è un sistema a debito, senza un prestatore di ultima istanza, bisogna trovare qualcuno che, alla fine del ‘giro’, pagherà il conto.

Ci penserà il MES ‘riformato’ che, non certo a caso, è controllato dai tedeschi con i vertici che sono stati opportunamente esentati da responsabilità civili e penali.