C’è chi aiuta l’Italia e chi cerca di fregarla approfittando della maledetta pestilenza.

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Gli esperti militari russi sono arrivati a Bergamo, fra le città italiane più colpite dal Covid-19, dove verrà creato il quartier generale italo-russo per la lotta contro il coronavirus, riferisce il Ministero della Difesa russo.

Mentre gli “amici” dell’Ue sono letteralmente assenti e tentano di ridurre l’Italia come la Grecia facendone terra di conquista a basso costo si fanno avanti nuovi alleati del nostro paese. Siamo in piena emergenza per il Covid-19, servono medici, infermieri, attrezzature medicali, mascherine e prodotti igenizzanti e da Bruxelles non hanno mosso un dito, Anzi, sono arrivate coltellate alle spalle come quelle di “madame Chanel” Christine Lagarde.

Ma da altre parti del mondo qualcosa si muove, la solidarietà di alcuni Stati si sta facendo sentire in maniera concreta e non in chiacchiere inutili e insopportabili. Era normale immaginare che i soccorsi sarebbero dovuti arrivare in primis dal club dei “fenomeni europei” – che quando si tratta di salvare le banche non impiegano un attimo a prendere decisioni per poi alla fine far pagare il conto ai cittadini – mentre gli aiuti sono giunti da paesi non solo geograficamente ma anche politicamente e culturalmente molto lontani dall’Italia come la Russia, la Cina e Cuba. E questo nessuno se lo sarebbe aspettato. Mentre sulla latitanza della dis-Unione europea ne eravamo certi, visto i precedenti.

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Intanto l’esercito russo ha viaggiato dalla base aerea italiana “Pratica di Mare”, situata a 30 chilometri a sud-ovest di Roma, in direzione Bergamo compiendo circa 600 chilometri. Sul convoglio un complesso mobile di analisi e diagnostica, apparecchiature di disinfezione mobile ad alte prestazioni con uno stock di disinfettanti, attrezzature speciali per assistere i pazienti gravi affetti da coronavirus. Lungo l’intero percorso i veicoli russi sono stati accompagnati da auto dei carabinieri.

Gli aiuti internazionali che sono arrivati dalla Russia, addirittura 9 aerei con personale e equipaggiamento, sono molto importanti. Massicci aerei cargo Ilyushin 76  la scorsa notte hanno iniziato a scaricare tonnellate di materiale e decine di medici: non erano mai atterrati tanti aerei e tanto personale russo in un paese della Nato. Sono arrivate inoltre mascherine dalla Cina. Allo scalo milanese di Malpensa, invece, sono atterrati giorni fa i 37 medici cubani e 15 infermieri che sono stati schierati a Crema.

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C’è stata dunque una mobilitazione importante dinnanzi alla totale assenza dell’Ue. Ben venga quindi il supporto da parte dei colleghi russi, cinesi e cubani. In momenti di emergenza come quello che stiamo vivendo la cooperazione internazionale è fondamentale. Lasciando perdere, naturalmente, la dis-Unione Europea la quale, quando ha potuto, ci ha messo solo i pali tra le ruote. Altro che aiutarci. A livello di singoli Stati membri ognuno è andato avanti a modo suo e con tempi diversi. Nessun coordinamento, solo incomprensioni, ostilità e chiusura delle frontiere. E spingendoci oltre possiamo avanzare addirittura l’idea che avendo sotto gli occhi l’esperienza della Lombardia probabilmente l’Europa avrebbe potuto cogliere l’occasione per cominciare prima il contenimento dei focolai.

Ora vi è un’epidemia molto importante a Madrid. E in termini di contagi anche Francia e Germania sono in una situazione non facile, i numeri stanno crescendo. I provvedimenti sono stati presi tardi quando  andavano presi prima in maniera unitaria, quando l’Italia ha iniziato ad attuare il lock down. Questo è il risultato della dis-Unione in cui l’emergenza ha stravolto letteralmente la mappa delle alleanze.

Così mentre la Cina invia personale medico, materiale sanitario e medicinali, la Russia ci manda virologi e medici militari, Cuba, vittima tra l’altro di embargo americano, invia 50 medici, i “carissimi alleati” di Francia e Germania bloccano l’export di mascherine nelle prime fasi del contagio. Non solo. Peggio ancora la Germania che ha tenuto nascosta l’epidemia favorendo la diffusione del virus negli altri paesi.

BCE

Ma non è tutto. Clamoroso l’intervento della Bce che ha annunciato la sua estraneità alla questione causando l’impennata dello spread italiano e spagnolo e premiando i titoli tedeschi. E il risultato di tutto questo è sorprendente: i nostri politici, Mattarella in testa, fanno a gara a ringraziare… l’Europa. Il male che ci si vuol fare non è mai troppo, dice un vecchio proverbio delle mie parti.