Magistrati e Ong affilano le armi contro il vicepremier – dalle previsioni ancora per poco – Matteo Salvini. La Procura di Agrigento apre un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona  e violenza privata in seguito agli esposti dei legali della Open Arms, la nave alla fonda al largo di Lampedusa con 134 migranti a bordo. Azione che ha indotto il capo della Lega a prendere immediatamente le distanze da tale intervento giudiziario. Lo stesso via social ha scritto che non ha nessuna intenzione di cambiare tiro poichè l’Italia e gli italiani vanno difesi. Va detto che l’imbarcazione è da oltre due settimane in mare in attesa di un porto sicuro. E guarda caso anche questa Ong ha ritenuto che le uniche coste sicure siano quelle del nostro Paese anche se la Spagna ha offerto ospitalità ai migranti. Diciamo inoltre che l’attracco alle nostre coste è agevolato stavolta dopo la decisione del Tar del Lazio che ha sospeso il divieto di ingresso disposto dal governo italiano – ossia dal capo del Viminale – nelle acque territoriali. Un braccio di ferro quindi politico in cui si mettono di traverso  questa volta i togati contro, ovviamente, Salvini.
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In sostanza va evidenziato che i legali della Ong spagnola si sono mossi attraverso i pm del capoluogo siciliano per la mancata esecuzione dell’ordinanza del Tar e di conseguenza hanno chiesto di procedere per sequestro di persona e violenza privata. Insomma,  gli avvocati insistono  perchè si consenta alla nave di attraccare in modo che i migranti a bordo possano ricevere l’assistenza necessaria.
Non solo. Arriva anche  dalla Guardia costiera il via libera per l’ingresso di Open Arms nel porto di Lampedusa. In una nota dello stesso Comando delle capitanerie di porto viene specificato al Viminale che “Per quanto attiene il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma non vi sono impedimenti allo sbarco”. Spazio quindi alle Ong libere di fare rotta a loro piacimento su qualsiasi porto italiano.
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Dal canto suo il Viminale è passato al contrattacco dando  mandato all’Avvocatura dello Stato di presentare il ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar. Il ricorso dovrà però avere il via libera da Palazzo Chigi e al momento nulla si è mosso.
Intanto in queste ultime ore la politica si surriscalda in attesa della resa dei conti – se ci sarà – oggi in Senato tra Salvini e il premier Giuseppe Conte. Tra gli interventi via rete e il salotto della Versiliana il capitano, incalzato dal direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, ha detto chiaramente che farà di tutto per impedire la formazione di un governo “di marziani” magari con Renzi e la Boschi nato da intrighi di palazzo manovrati da Prodi e Napolitano.
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Nulla dunque di certo sull’uscita da questa crisi singolare e sicuramente mal gestita. Stando ai movimenti e alle mezze dichiarazioni strappate da un conciliabolo all’altro potrebbe prendere forma un esecutivo istituzionale. A tale proposito anche in Forza Italia il vento pare improvvisamente cambiato rispetto a qualche giorno fa quando si immaginavano liste con la Lega e il resto dei partiti di centrodestra.
In sostanza gli azzurri ora prendono le distanze dal Capitano. E Il deus ex  machina di questa strategia è Gianni Letta, l’unico uomo all’interno del partito in grado di farsi ascoltare da Silvio Berlusconi. Del restosi sa che tra gli azzurri serpeggia da tempo un, sentimento di avversione nei confronti di Salvini I nomi? La vicepresidente della Camera Mara Carfagna – che avrebbe preso addirittura contatti con Matteo Renzi – rappresenta assieme ad Antonio Tajani, Maria Stella Gelmini e Gianfranco Miccichè, il fronte popolare di Forza Italia che non vuole nessun tipo di apparentamento con il leader del Carroccio. Ma non ci sono solo questi capo corrente a spingere l’acceleratore sull’ipotesi del Governo istituzionale. Oltre una ventina di parlamentari forzisti sarebbe stata sedotta dalle avance renziane. Un gruppo guidato da Gianni Letta che da qualche giorno fa pressing su Berlusconi affinchè isoli definitivamente Matteo Salvini sostenendo un esecutivo istituzionale.
L’ultima parola spetta naturalmente all’ex premier Silvio Berlusconi il quale sarebbe sempre più tentato dal Governo istituzionale che vedrebbe tutti dentro tranne Salvini. Ma questo sarà un bene per il Paese? E Salvini sarà davvero depotenziato in termini di consenso o i suoi avversari otterranno l’effetto contrario vedendolo stravincere in occasione delle prossime politiche? Si accettano scommesse.