La questione sbrachi non è destinata a chiudersi nel breve periodo. E questo era facile prevederlo. A mantenere vivo il dibattito è il nuovo  braccio di ferro tra la ong Mediterranea e le autorità italiane sulla vicenda del veliero “Alex”. Infatti oltre al sequestro amministrativo notificato nelle ore scorse è stata anche disposta la confisca di “Alex”, che sabato scorso ha attraccato a Lampedusa nonostante l’alt della Guardia di Finanza.

“È un pretesto del tutto illegittimo – fa sapere la  Ong Mediterranea – ma intanto le conseguenze sono una seconda sanzione per un totale di 65mila euro di multa e il sequestro amministrativo con la confisca di nave Alex. Comunque se pensano di fermare così Mediterranea Saving Humans si illudono di grosso: stiamo già preparando i ricorsi e con il sostegno di tutti voi torneremo presto in mare”.

Dunque queste organizzazioni vanno letteralmente all’assalto dei porti nazionali dopo quel “capolavoro” giudiziario relativo al no della magistratura alla convalida dell’arresto di Carola Rackete. Insomma,  le Ong che pattugliano il Mediterraneo hanno rialzato la cresta dopo il caso Sea Watch: nel Mare Nostrum vogliono comandare loro lanciando l’ennesima sfida soprattutto al loro nemico numero uno: Matteo Salvini.

Intanto sull’immigrazione sale nuovamente la tensione tra Lega e Movimento 5 Stelle: ad alzare il livello dello scontro tra gli alleati di Governo questa volta è la politica sull’immigrazione.

“Quanto sta accadendo in questi giorni si sarebbe potuto evitare. Lo avevo detto a Matteo Salvini: senza la missione Sophia torneranno le ong. Non ha voluto ascoltare e adesso si lamenta”. Lo dice Elisabetta Trenta, ministro della Difesa al Corriere della Sera. “E’ sorprendente – aggiunge – che ora torni ad attaccare i militari dopo che siamo stati noi a chiedere al Viminale se volevano supporto per il trasbordo dei migranti a Malta, visto che nessuno veniva a prenderseli”. “Indipendentemente dal caso migranti e delle ong – aggiunge- l’emergenza da affrontare è quanto sta accadendo in Libia perché la situazione è peggiorata sensibilmente e ho dato mandato allo Stato Maggiore di pianificare vari scenari. Se la crisi dovesse degenerare, l’Italia non può farsi trovare impreparata”. “La Marina – prosegue Trenta – continua ad assicurare i tradizionali compiti istituzionali di difesa dei confini marittimi, di salvaguardia degli interessi nazionali e di sicurezza della nostra comunità. Abbiamo ‘Mare Sicuro’, che arriva fino alle acque davanti le coste libiche. Abbiamo quattro navi già schierate, compresa Nave Caprera in porto a Tripoli per l’assistenza tecnica alla Guardia costiera libica. Ma l’operazione prevede fino a un massimo di sei unità, cinque mezzi aerei e un contingente di 754 persone”.

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A stretto giro arriva la risposta di Salvini; “Non rispondo alle polemiche: il lunedì mattina mi alzo contento, altri un po’ nervosetti, problema loro. Comunque replicano i numeri: la missione Sophia con tutto il rispetto, recuperò decine di migliaia di immigrati e li portò tutti in Italia, perché questo prevedevano le regole della missione. Ditemi se il contrasto dell’immigrazione clandestina è recuperare decine di migliaia di immigrati in giro per il Mediterraneo e portarli tutti in Italia”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha replicato alla sua omologa alla Difesa, Elisabetta Trenta, che aveva spiegato il ritorno delle Ong nel Mediterraneo era dovuto alla scelta dell’Italia di abbandonare la missione europea Sophia.”Già entro la settimana – ha spiegato Salvini a margine di una iniziativa a Milano nell’ambito delle celebrazioni per il centenario del Corpo degli Alpini – avremo un comitato per l’ordine e la sicurezza al Viminale su questo ed altri temi”.