Dopo la direzione del Pd, il premier uscito pesantemente sconfitto dal referendum del 4 dicembre scorso, è salito al Colle

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Giornata convulsa e c’era da aspettarselo, quella di ieri aperta con le dimissioni annunciate del presidente del consiglio Matteo Renzi.  Nella mattinata la legge di bilancio è stata approvata anche dal Senato mentre l’ormai ex premier affidandosi come di consueto ai social ha annunciato che intorno alle 19 sarebbe salito al Colle per rassegnare formalmente le dimissioni.
In merito alla manovra Renzi ha manifestato soddisfazione per l’esito ma l’attenzione è ora concentrata sulla direzione Pd, slittata alle 17.30, che potrebbe riservare sorprese al veleno.
Ormai è quasi certo che Renzi proporrà all’assemblea dei vertici democratici un governo di responsabilità nazionale che alla fine  inglobi buona parte delle forze politiche.  Se questa strada non fosse percorribile l’unica alternativa è proporre di andare subito al voto… legge elettorale permettendo.
Da quanto si è appreso da fonti bene informate del Nazzareno la tanto attesa direzione dovrebbe solo prevedere la relazione del segretario mentre il confronto potrebbe essere rinviato alla prossima direzione. Anche perchè di lì a poco Renzi è atteso dal capo dello Stato Sergio Mattarella.
Naturalmente le opposizioni spingono sull’acceleratore e chiedono a gran voce elezioni subito.
Ora la partita è nelle mani del presidente della Repubblica che sembra proprio deciso di vagliare ogni possibile alternativa  pur di non andare immediatamente al voto, seppure tale soluzione rimane sempre all’orizzonte.