La Nasa a guida Dem ha dovuto chiedere a SpaceX una missione di salvataggio di due astronauti. Ma se ti chiami Musk non meriti ringraziamenti
Se in una conferenza stampa devi annunciare che uno storico fornitore di capsule spaziali, che hai pagato il doppio di quello di un newcomer guidato da un personaggio lontano dalla tua area politica, ha fallito miseramente, chi decidi di ringraziare?
E se – come è accaduto sabato 24 agosto – per salvare la vita a due dei tuoi astronauti devi richiedere alla società del newcomer di pianificare una missione non prevista, al fine di portare a terra sani e salvi coloro che l’altra società – Boeing – ha messo in pericolo, chi ringrazi? Ovviamente Boeing.
Anzi, visto il personaggio dubbio che guida l’altra società, il nome di Space-X neppure lo fai. Questo è quanto avvenuto durante la conferenza stampa di sabato sera. Ecco le parole esatte di Bill Nelson, ex senatore Democratico e attuale amministratore della NASA: “La NASA ha deciso che Butch e Sunny (gli astronauti intrappolati, ndr) torneranno con “l’equipaggio nove” il prossimo febbraio e che lo Starliner tornerà senza equipaggio. I dettagli specifici del programma saranno discussi a breve. Voglio farvi sapere che la Boeing ha lavorato molto duramente con la NASA per ottenere i dati necessari per prendere questa decisione. Vogliamo comprendere ulteriormente le cause principali e capire i miglioramenti al design affinché lo Starliner della Boeing possa servire come parte importante del nostro accesso garantito con equipaggio alla Stazione Spaziale Internazionale. Ho appena parlato con il nuovo ceo della Boeing, Kelly Ortberg, e gli ho espresso questo. Gli ho detto quanto bene Boeing ha lavorato con il nostro team per arrivare a questa decisione, e lui mi ha espresso l’intenzione che continueranno a lavorare sui problemi una volta che lo Starliner sarà tornato in sicurezza e che avremo il nostro accesso con equipaggio alla stazione spaziale”.
Chiariamo che “equipaggio nove” è un modo monco di dire “missione di Space-X crew 9” (come si legge qui). Ma sarebbe indelicato citare “Space-X”, ce ne rendiamo conto.
Stampa in ginocchio
Insomma, grazie infinite, Boeing. La cosa potrebbe anche esaurirsi qui, ma quello che ci ha più colpiti (abbiamo seguito l’intera conferenza stampa, che tutti possono riascoltare qui) sono state le domande dei corrispondenti dei “giornaloni”, tutte ridicolmente in ginocchio.
Una giornalista si è perfino spinta a chiedere quale possa essere “lo stato d’animo” degli astronauti. Con un’eccezione. Il corrispondente di Fox News, che al minuto 51 ha avuto il coraggio di sollevare il problema del costo irragionevole del contratto a Boeing.
La risposta dell’amministratore ed ex senatore Nelson ci è sembrata piuttosto ostile, ma lasciamo come sempre il lettore trarre le sue conclusioni. Questo il dialogo.
Domanda: “Amministratore Nelson, senatore, posso apprezzare tutta la revisione tecnica e di ricerca e sviluppo che ci è stata dettagliata e l’investimento fatto, ma vorrei chiedervi dell’investimento che noi, come contribuenti, abbiamo dato alla Boeing per almeno 15 anni. Sono stati centinaia di milioni, dal finanziamento iniziale alla selezione come fornitori per l’equipaggio commerciale. A un certo punto – e capisco che questo è un problema di supervisione e potrebbe venire da qualcosa al di sopra dell’agenzia – ma la sua carriera ha attraversato sia l’agenzia che l’aspetto politico, in quanto senatore, e voglio sapere come o quando o qual è il processo per rivedere questo contratto per determinare se non stiamo ottenendo ciò per cui abbiamo pagato come contribuenti. Vorrei quindi sapere quando avvengono queste discussioni e come avvengono e cosa viene discusso”.
Risposta: “Per rispondere specificamente alla sua domanda, ricorda quando abbiamo avviato il programma commerciale, uno dei vantaggi del programma commerciale era che sarebbe stato un contratto a prezzo fisso. Gran parte della ricerca e sviluppo della NASA in un ambiente molto intransigente, lo spazio, che è molto difficile e utilizza tecnologie all’avanguardia ed è molto costoso e, di conseguenza, il normale modo di contrattazione, il costo aggiuntivo, farà salire enormemente i costi. Non così con il programma dell’equipaggio commerciale, e questo faceva parte della negoziazione per entrambe le aziende, Boeing e SpaceX, che hanno un prezzo fisso e, se controlli i documenti, puoi scoprire quanto Boeing ha dovuto spendere in aggiunta. Quindi, la mia risposta – stai chiaramente impostando la domanda su cosa risponderei se fossi davanti a un comitato congressuale sui costi – la risposta è che questo programma sta funzionando come dovrebbe. Ora, se la tua domanda riguarda qualcos’altro, dillo chiaramente”.
Le cifre
Quasi una sfida al giornalista, ci è sembrato. Quello che Nelson non ha ricordato sono le cifre: 4,2 miliardi di dollari a Boeing, per non riuscire a portare a termine neppure una missione. E 2,6 a SpaceX per realizzare un sistema funzionante e completare, fino ad oggi, 8 missioni con equipaggio senza incidenti. Niente da fare, se ti chiami Elon Musk non meriti alcun ringraziamento.
Marco Hugo Barsotti- Atlantico