L’uomo attualmente è sostenuto soltanto dello sforzo e dalla lotta per la ricerca  del proprio  futuro sociale. Due tipi di società hanno fatto le loro prove per meglio governare, e che malgrado le  incertezze che possono pesare sul loro avvenire, avranno un grande posto nella storia della civiltà.  Uno è il tipo americano, fondato essenzialmente sulla libertà e sulla proprietà, senza  privilegi di classi, senza istituzioni antiche, senza storia, senza società aristocratica, senza corte, senza potere brillante, senza università serie, né forti istituzioni scientifiche, senza servizio militare obbligatorio per i cittadini.

In questo sistema l’individuo, assai poco protetto dallo Stato, è anche assai poco infastidito dallo Stato.  Il cittadino, gettato  senza patrono nella battaglia della vita, se la cava come può e si arricchisce, s’impoverisce, senza pensare una sola volta a lamentarsi del governo, a rovesciarlo, a domandargli qualcosa, a declamare contro la libertà e la proprietà.  Gli basta il piacere di dispiegare la propria attività a tutto vapore, anche quando le sorti della lotteria non gli sono state favorevoli. A questo tipo di società manca la distinzione di nobiltà; non fanno opere originali in fatto di arte  ma di scienza sì. E possono arrivare ad essere molto potenti e possono produrvisi eccellenti cose. Il  grosso problema è di sapere quanto tempo dureranno, quali malattie particolari le intaccheranno, come si comporteranno  nel confronti di un probabile globale socialismo, che fino ad ora le ha poco colpite.

Il secondo tipo di società che il nostro futuro potrebbe vivere e forse prosperare,  è quello che si può chiamare l’antico regime sviluppato e corretto.  Il miglior modello  è offerto dalla Prussia. Qui l’individuo è preso, educato, modellato, addestrato, disciplinato, incessantemente richiesto da una società che deriva dal passato, plasmato in vecchie istituzioni, che si arrogano una padronanza di oralità e di ragione. In questo sistema, l’individuo dà enormemente allo Stato e  riceve in cambio dallo Stato una forte cultura intellettuale e morale, così come la gioia  di partecipare a una grande opera. Questo tipo di società sono particolarmente nobili, creano la scienza, dirigono lo spirito umano, fanno la storia. Ma sono ogni giorno di più indebolite dalle rimostranze dell’egoismo individuale che trova il fardello imposto dallo Stato troppo pesante  da portare. Questo tipo di società, in effetti, implicano categorie intere di sacrificati, di gente che deve rassegnarsi a una vita triste e senza speranza di miglioramento. Il risveglio della coscienza popolare, l’istruzione del popolo, minano questi grandi edifici feudali e li minacciano di rovina.

Il futuro orizzonte mondiale  della politica (arte di ben governare) deve essere nuova, incisiva per il mondo come negli USA.  La politica globalizzata del terzo millennio dovrebbe avere anche come base  Amore e Fraternità, che potrebbe ridare speranze e prospettive ai miliardi di esseri  umani che fino ad oggi  patiscono la fame, le malattie, le mancanza di libertà e dei diritti civili che sono  condizioni generali di una vita dignitosa.  La nuova politica globale, per salvare l’umanità, deve con forza affrontare il problema  della fame nel mondo che in futuro, con l’aumento della popolazione, sarà drammatica. E’   necessario intervenire sulle infami speculazioni finanziarie, le forme   speculative  sulle derrate alimentari e tutto ciò che ora è negativo.  Ecco una parte di necessità per una nuova politica che metta al primo posto i problemi degli esseri umani e sconfigga la logica del potere per il potere, la logica dei profitti e delle speculazioni, la logica delle guerre e delle violenze.

Aldo   Cisi – Presidente Movimento  Politico  Italia