RUSSIA – Aleksey Navalny è stato ricoverato d’urgenza in ospedale dopo essersi sentito male mentre si trovava a bordo di un volo di linea che da Tomsk, in Siberia,  lo avrebbe dovuto riportare a Mosca. Lo riferisce la portavoce dell’attivista e politico russo Kira Yarmish con un post sulla propria pagina Twitter. L’aereo ha effettuato un atterraggio di emergenza nell’aeroporto della città di Omsk, da dove Navalny è stato trasportato in una struttura ospedaliera.

Dalle ultime notizie il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny è incosciente ed è ricoverato in terapia intensiva in un ospedale siberiano dopo essere stato apparentemente avvelenato, stando alle dichiarazioni della sua portavoce. “È attaccato a un ventilatore. È in coma e in gravi condizioni. Non ci sono ancora i risultati del test”, twitta ancora Kira Yarmish. “La reazione evasiva dei medici conferma solo che si tratta di avvelenamento. Solo due ore fa, erano pronti a condividere qualsiasi informazione, e ora stanno chiaramente prendendo tempo e non dicono quello che sanno”, ha aggiunto l’addetta stampa del politico.

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“Supponiamo che abbiano avvelenato Aleksey aggiungendogli qualcosa nel tè. E’ l’unica cosa che ha bevuto da questa mattina. I medici dicono che la tossina è stata assorbita rapidamente attraverso il liquido caldo”, ha proseguito la Yarmish.

Il 44enne, fondatore di un Fondo Anti Corruzione, noto per le sue campagne anti-corruzione contro alti funzionari e per le critiche esplicite al presidente Vladimir Putin, ha subito attacchi fisici in passato. Nel 2017 venne ustionato agli occhi quando fuori dal suo ufficio aggressori gli lanciarono sul viso una tintura verde usata come disinfettante. Navalny è stato fermato diverse volte dalle forze dell’ordine ed ha scontato una pena detentiva nel luglio 2013 per appropriazione indebita.

Nel dicembre 2016 lo stesso Navalny aveva annunciato la propria intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2018 ma la sua candidatura non è stata accettata dal Comitato elettorale centrale russo a causa delle sue pendenze penali precedenti.