Riprende il confronto per uscire dalle sacche di una crisi che si sta prolungando un po’ troppo. Il Partito Socialdemocratico tedesco (Spd) pare intenzionato a stringere una nuova alleanza con l’Unione Cristiano Democratica (Cdu), il partito di centro/centrodestra della cancelliera Angela Merkel. Una intesa bis che, a dire il vero, i socialdemocratici avevano bocciato fin da subito, ossia dopo l’esito delle ultime elezioni politiche che di fatto non hanno dato la possibilità di costituire un esecutivo forte mettendo in crisi il Paese, la prima volta dal dopoguerra, che da quel momento è alla ricerca di una guida. A questo punto dobbiamo dire che la trattativa in corso è l’ultima chance poiché l’accordo tra Cdu e Spd risolverebbe qualsiasi problema consentendo finalmente la formazione di una  grande coalizione. In caso contrario, se di nuovo si dovesse assistere a un altro naufragio dopo il tentativo del governo Giamaica, l’unica alternativa sarebbe il ritorno alle urne. E se così fosse non è escluso che le forze anti-sistema di estrema destra, che già hanno ottenuto un risultato consistente  permettendo l’entrata nel Bundestag con una significativa  rappresentanza, guadagnino ulteriore consenso.
germania
Così, mentre gli Usa si ritirano dal mondo e la Russia di Putin fa di tutto per esserne protagonista, la Germania  pensava di rafforzare l’Unione europea con la sua indiscussa leadership con l’appoggio della Francia di Macron. E invece il 24 settembre scorso l’inaspettata battuta d’arresto:  i tedeschi hanno punito la vecchia guardia, la coalizione Cdu-Spd, a vantaggio dell’estrema destra indebolendo in maniera rilevante Merkel che ora è a terra, certo, ma non fuori. Adesso Berlino cerca di rompere lo stallo causato dall’esito scaturito dalle elezioni che ha creato un quadro politico estremamente frammentato. E proprio questa frammentazione è una novità assoluta per la Germania con la quale deve fare i conti a differenza a ciò che si assiste in altri Paesi, come l’Italia, dove compagini partitiche di ogni sorta nascono e muoiono anche nel giro di una giornata.
 Martin Shultz ha dunque accettato di tornare al tavolo  delle trattative con la Cdu ma l’ex presidente del Parlamento europeo è ben consapevole che un altro governo con Merkel potrebbe significare per i socialdemocratici una ulteriore emorragia di voti. Infatti Shultz ha ribadito  che vuole che siano gli iscritti al partito a decidere se allearsi di nuovo  con il cancelliere. Si deve considerare che il governo con la Cdu viene  ritenuta la causa  principale della perdita di consensi per i socialdemocratici che nell’ultima tornata elettorale hanno ottenuto soltanto il 20 per cento, il peggior risultato in 70 anni.