Purtroppo non si ha ancora la certezza in merito a quando si potranno registrare i primi risultati positivi delle strategie di contenimento adottate. Tuttavia nei prossimi quindici giorni le azioni intraprese saranno decisive per comprendere se si è in grado di arginare in maniera decisiva la velocità di propagazione del virus.

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Il bilancio attuale evidenzia che i contagiati sono 1.577, di cui 798 in isolamento domiciliare, 639 ricoverati, con 140 in terapia intensiva (106 in Lombardia). A queste cifre si aggiungono 34 persone decedute – dunque cinque nell’ultimo giorno – e 83 guariti in tutta Italia. La dipendenza della morte dal virus non è ancora stata accertata per nessuno dei 34 casi: vengono fatte delle verifiche da parte dell’Iss. Nel dettaglio regionale, i casi accertati di Coronavirus in Lombardia sono 984, 285 in Emilia-Romagna, 263 in Veneto, 25 in Liguria, 17 in Campania, 49 in Piemonte, 13 in Toscana, 25 nelle Marche, 6 nel Lazio, 9 in Sicilia, 3 in Puglia, 5 in Abruzzo, uno in Calabria e nella Provincia autonoma di Bolzano.

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Intanto il Governo ha varato il nuovo decreto con cui vengono fissate le nuove disposizioni provvisorie per gestire l’emergenza nuovo coronavirus. Il decreto di fatto estende le misure già predisposte in precedenza fino all’8 marzo e ne migliora o modifica alcune disposizioni prese in precedenza, per migliorare la vivibilità in particolare nelle zone rosse.

Restano sospese le gite scolastiche fino al 15 marzo e restano chiuse le scuole di ogni ordine e grado nelle zone rosse fino all’8 marzo. All’interno delle zone rosse restano chiuse anche le attività commerciali.

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Le indicazioni del provvedimento governativo seguono l’evolversi della situazione epidemiologica. E considerate le dimensioni sovranazionali del fenomeno e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale, l’obiettivo è quello di garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede internazionale.

Il decreto contiene norme che valgono per i soli Comuni delle Zone rosse, altre per tutte le tre le regioni del Nord Italia maggiormente colpite dalla diffusione del virus (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna a cui si aggiungono le province di Pesaro-Urbino e Savona) e altre ancora per l’intero territorio nazionale. Alcune si applicano per la sola provincia di Piacenza – in analogia con la Lombardia – dove si concentra la grande maggioranza dei casi positivi in Emilia-Romagna, a causa della contiguità con l’area del Lodigiano, il focolaio più attivo nel Paese.

Rispetto alla precedente ordinanza del ministro della Salute il decreto contiene conferme e novità, è auto applicativo e non richiederà ulteriori provvedimenti da parte di Regione ed Enti Locali. Nel merito, si conferma la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose.