Secondo fonti locali all’origine dell’attacco costato la vita all’ambasciatore, al carabiniere e aL loro autista ci sarebbe stato un tentativo di rapimento, ma la matrice non è ancora chiara. Le Forze ruandesi: “Non siamo stati noi”. La Procura di Roma apre un’indagine. I Ros a Kinshasa.  Scambio di accuse tra governo e gruppi ribelli. Lettera personale del presidente congolese al premier Draghi 

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La Presidenza del Congo ha emesso un comunicato ufficiale nel quale spiega che sono stati i rapitori ad uccidere l’ambasciatore italiano Luca Attanasio e l’unico carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci. I due sono stati sparati a bruciapelo ricostruisce la Presidenza del Congo. A perdere la vita anche il loro autista congolese Mustapha Milambo.

“Allertate le Ecoguardie e le Fardc”, scrivono nel comunicato, le forze governative congolesi “si sono messe alle calcagna del nemico. A 500 metri, i rapitori hanno tirato da distanza ravvicinata sulla guardia del corpo, il carabiniere Iacovacci, deceduta sul posto, e sull’ambasciatore, ferendolo all’addome.

Secondo tale ricostruzione l’agonia dell’ambasciatore italiano sarebbe durata un’ora, il quale “è morto per le ferite, un’ora più tardi, all’ospedale della Monusco di Goma”, conclude il comunicato della Presidenza del Congo.

Le Forze Democratiche della Liberazione del Ruanda (Fdlr) negano con forza ogni responsabilità su quanto accaduto, lo hanno fatto sapere attraverso un loro comunicato che è stato riportato sui social network.

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Fdlr condanna “con forza l’attacco” e respinge “categoricamente” le accuse rivolte da Kinshasa, secondo cui sarebbero loro i responsabili.

Fdlr afferma di chiedere “alle autorità congolesi e a Monusco di far luce sulle responsabilità di questo ignobile assassinio”, scrivono.

Le Forze di liberazione del Ruanda affermano che il tentativo di rapimento finito nel sangue sarebbe avvenuto a poca distanza da pattuglie delle forze armate della Repubblica Democratica del Congo.

“Le Fdlr rivolgono le loro condoglianze ai familiari delle vittime, al governo e al popolo italiano”, si legge ancora nella nota.

Intanto dall’Italia risultano essere già partiti gli uomini del Ros dei Carabinieri inviati dalla Procura della Repubblica di Roma che ha aperto un fascicolo per condurre le indagini sulla tragica morte dell’ambasciatore e del carabiniere posto a sua difesa.